I giovani di Lampedusa parlano all’Europa: online la video-inchiesta
Il video è stato proiettato nell’evento transnazionale organizzato da Ways of Europe sul futuro dell’UE

Roma, 5 giugno - Si è appena conclusa a Lampedusa la tappa italiana del progetto europeo “Ways of Europe”, coordinato da Arci Solidarietà in collaborazione con Mandragola Editrice e una rete di partner europei. Al centro della due giorni, il cortometraggio realizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Scientifico “Ettore Majorana”, esito di un laboratorio partecipato che ha coinvolto per una settimana a maggio le classi prime e seconde. Utilizzando la metodologia finlandese dei “dialoghi sul futuro”, i ragazzi hanno immaginato una Lampedusa del 2027 in cui le morti in mare sono drasticamente diminuite e l’emergenza migratoria è in via di risoluzione. A partire da questa visione positiva, hanno riflettuto collettivamente su decisioni politiche, scelte sociali e responsabilità individuali che potrebbero rendere possibile quel futuro. Il risultato è un’opera corale e intensa, che racconta Lampedusa non solo come confine o approdo, ma come casa, ferita, possibilità. Un’isola vissuta quotidianamente tra isolamento, desiderio di partire e orgoglio di restare, dove i giovani rivendicano il diritto di sognare e di contare.
https://www.youtube.com/watch?v=hKbhGmrtsNA&feature=youtu.be
La due giorni si è aperta martedì 3 giugno presso la Biblioteca per bambini IBBY con un incontro dedicato al tema della solidarietà attiva e dell’arte come strumento di trasformazione. Hanno partecipato Tanja Boukal, artista viennese in residenza annuale sull’isola nell’ambito del RiparAbile Festival, promosso da Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, e Francesca Saccomandi, operatrice del programma Mediterranean Hope attivo dal 2014 a Lampedusa, un osservatorio che svolge un lavoro di primissima accoglienza, mediazione, raccolta di dati e storie. Nel pomeriggio, all’interno dell’Aula Magna della Scuola di Lampedusa, si è svolta la plenaria del progetto con la presentazione dei risultati del laboratorio, una discussione aperta con i partner e la redazione collettiva di una bozza di manifesto sul futuro dell’Europa, seguita da un aperitivo offerto dagli studenti dell’istituto alberghiero locale.
La mattina del 4 giugno è stata dedicata alla proiezione pubblica del cortometraggio alla presenza della cittadinanza, della comunità scolastica e dei delegati internazionali. Tra gli ospiti intervenuti Cecilia Ferrara, giornalista dell’ANSA e coautrice con Angela Gennaro del libro “Perdersi in Europa senza famiglia. Storie di minori migranti”, che ha dialogato con i ragazzi sul tema dei minori stranieri non accompagnati e del traffico di esseri umani. È intervenuto anche Khaled Abdallah, rifugiato palestinese e oggi operatore di Arci Solidarietà Roma, che ha condiviso la propria esperienza di vita, esprimendo un forte messaggio di resistenza e speranza. Infine, Philip Pollák, regista ungherese, ha presentato il trailer del suo documentario “Anachoma”, lavoro di inchiesta che denuncia le pratiche illegali di respingimento al confine greco-turco, attraverso le testimonianze di tre giovani pakistani sopravvissuti a violenze e abusi nel Mar Egeo.
Nel pomeriggio, i partecipanti hanno compiuto un pellegrinaggio simbolico alla Porta d’Europa, monumento realizzato da Mimmo Paladino nel punto più a sud del continente, dedicato alle vittime dei naufragi nel Mediterraneo. A seguire, hanno visitato il cimitero dell’isola insieme all’avvocata e attivista palermitana Paola La Rosa, impegnata da anni a ridare identità e dignità ai migranti sepolti senza nome. La giornata è proseguita con una tappa all’Archivio Storico di Lampedusa, centro culturale indipendente che raccoglie materiali e testimonianze sulla storia dell’isola e delle sue comunità, e si è conclusa con una serata presso Porto M, spazio socio-culturale nato dall’esperienza dell’associazione I figli di Abele, che promuove laboratori per giovani, eventi artistici e percorsi di inclusione sociale.
La tappa di Lampedusa fa parte di un percorso biennale che attraversa alcuni dei luoghi-simbolo delle migrazioni in Europa – da Calais a Budapest, da Barcellona a Lampedusa – per raccogliere voci e visioni di chi vive quotidianamente il confine. Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma CERV, Ways of Europe vuole ribaltare la narrazione emergenziale e top-down delle migrazioni, restituendo protagonismo ai territori, alle categorie marginalizzate e alle nuove generazioni. Da Lampedusa, isola di frontiera e laboratorio di futuro, arriva oggi un messaggio chiaro: per costruire un’Europa più giusta bisogna partire dalle sue periferie e ascoltare chi ogni giorno la abita e la immagina.
Lidia Gattini, presidente Mandragola Editrice: “Da sempre diamo voce a chi non ne ha. In questo caso abbiamo scelto di accendere ai microfoni a chi si trova letteralmente ai margini dell’Europa: i giovani abitanti di Lampedusa. Per un’Europa che ascolti tutti e tutte”.
Mariangela De Blasi, vicepresidente di Arci Solidarietà: “Il futuro dell’Europa deve ripartire dai temi e dai luoghi in cui si realizzano le più grandi contraddizioni del nostro tempo. A Lampedusa abbiamo riscritto una nuova pagina di solidarietà con uno sguardo ampio che possa realmente abbracciare bisogni e desideri di tutte e tutti”.