Stop alla violenza contro le donne: il progetto "Abbatti lo stereotipo" presentato in Campidoglio
L'iniziativa di Fondazione Media Literacy e ISS Salvini contro gli stereotipi di genere nel linguaggio è stata celebrata come esempio virtuoso di parità
In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, celebrata in tutto il mondo il 25 novembre, questa mattina nella suggestiva cornice della Sala della Protomoteca in Campidoglio è stato presentato il progetto Abbatti lo stereotipo – pregiudizi di genere nel mondo della comunicazione. L’iniziativa, realizzata nel corso dell'anno dalla Fondazione Media Literacy insieme all’IIS Tommaso Salvini di Roma grazie al bando comunale A scuola di parità, è stata riconosciuta dal Comune di Roma come un esempio virtuoso di educazione alla cittadinanza e alla parità.
La cerimonia istituzionale, che ha premiato vari progetti, è stata un’occasione per ribadire l'importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella costruzione di una cultura libera da stereotipi e discriminazioni. Per questo motivo le ragazze e i ragazzi del Salvini che hanno partecipato al progetto sono stati invitati a prendere parte all’evento in prima persona: un riconoscimento ufficiale del ruolo attivo che hanno i giovani nel processo di cambiamento.
Prima della celebrazione ufficiale in Campidoglio, il progetto era stato presentato nell'Aula Magna dell'ISS Salvini prima della pausa estiva. Ospite illustre della giornata Giulia Mizzoni, giornalista sportiva di Amazon Prime, che aveva sottolineato come per abbattere i pregiudizi di genere sia necessario un impegno educativo continuo. "Gli stereotipi fanno ancora parte della nostra cultura. Ci scontriamo con essi ogni giorno, anche senza accorgercene, specialmente con quelli di genere", aveva ricordato a studentesse e studenti, mettendoli in guardia dall'ambiguità del linguaggio: "Determinati commenti o affermazioni, soprattutto sui social, possono essere mascherati da complimenti".
La partecipazione delle scuole rappresenta un tassello fondamentale di un percorso più ampio: educare alla parità significa infatti fornire ai giovani la possibilità di diventare cittadini consapevoli, capaci di trasformare la società attraverso le proprie scelte, le proprie parole e la propria creatività. E per trasformare le idee di una società il primo passo è partire dalle parole con cui si trasmettono.
