Approfondimenti

Quello che le donne non meritano

Le ingiustizie e le discriminazioni subite dalle donne nell’ultimo mese

06 novembre 2025di Redazione

Mi sono rimorchiato Greta Thunberg

È questa la frase di esordio con cui Roberto Parodi ha presentato ai social una “parodia” musicale chiamata “La ballata della Flottiglia”, sulle note de “Il pescatore” di De Andrè. La canzone viene pubblicata sul web, a detta dell’autore, “non per cambiare il mondo ma per riderci su…niente odio, solo una presa in giro bonaria”. Si può essere o meno di accordo con la missione della Global Sumud Flotilla, ma ancora una volta abbiamo confuso l’ironia con la violenza di genere. Il video si conclude con una foto di Greta Thunberg accompagnata dalla frase “sono riuscito anche a rimorchiare”, elemento che più di tutti ha coinvolto il pubblico in un botta e risposta di battute a sfondo sessuale rivolte alla ventiduenne: “sempre meglio di niente in mezzo al mare” e commenti di questa portata. Anche questo mese siamo stati chiamati a interrogarci sul perché dei tanti femminicidi, e la risposta è sempre la stessa: fin quando non capiremo che il problema è molto più esteso e parte dalle battute sessisti, dagli stereotipi di genere e dalla sessualizzazione delle donne fin dall’infanzia, torneremo sempre al punto di partenza. Alla luce della quotidianità che viviamo, non basta che le parole siano accompagnate da una chitarra e una melodia per poter dire che si può parlare di tutto e che basta farlo con leggerezza. La violenza di genere rimane violenza anche in musica, anche in una parodia. 

Lo show delle donne uccise

Il 14 ottobre è stata uccisa un’altra donna, Pamela Genini, all’età di ventinove anni. Sì tratta del 71esimo caso di femminicidio da inizio anno, e dell’ennesima volta che ci viene dimostrato come uno dei problemi più grandi del nostro Paese, insieme alla completa disinformazione in tema di educazione sessuale e affettiva, è la narrazione di eventi drammatici come questo, a partire dai telegiornali e dalla carta stampata. Qualche giornale mostra le chat compete tra Pamela e il suo ex ragazzo nel momento il cui l’attuale compagno riesce a entrare nella casa, altri descrivono “gli ultimi minuti in vita di Pamela” con dettagli e aggettivi quasi cinematografici; tutti ci mostrano una morte spettacolarizzata che ci porta molto lontano dalla vera notizia: è stata uccisa una donna, di nuovo. C’è poi chi si sente di sottolineare “che non ha avuto il coraggio di denunciare, per tenerezza o debolezza”: è così che si colpevolizza una vittima, e chi per mestiere dà voce alle ingiustizie, chi con le parole ci vive e lavora, chi ha il compito di raccontare, dovrebbe saperlo.

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