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Le letture consigliate del mese di settembre

Settembre è il mese delle partenze e dei ritorni, ecco 3 libri in tema che ti consigliamo di leggere

16 settembre 2025di Redazione

Tre libri, diversi tra loro ma con un filo rosso che li collega.

FURORE di John Ernst Steinbeck

DESCRIZIONE: Siamo in America negli anni ‘30, ai tempi della Grande Depressione. Una famiglia di contadini dell’Oklahoma è costretta a scappare dalle proprie terre e rifugiarsi altrove, partendo per un lungo viaggio verso la California, terra della speranza.
CITAZIONE: “Come facciamo a vivere senza le nostre vite? Come sapremo di essere noi senza il nostro passato?”
PERCHÉ LO CONSIGLIO: perché racconta un viaggio che ha a che fare solo apparentemente con uno spostamento, ma che racconta in realtà la drammaticità di lasciare tutto e doversi ricostruire in una società dove si è potenti o si fa la fame. Racconta un’America che ci dice tanto sul presente e su ciò che accade oggi a qualche centinaia di chilometri dalla nostre case.

IL CACCIATORE DI AQUILONI di Khaled Hosseini

DESCRIZIONE: Amir è un giovane ragazzo che vive nella Kabul degli anni ‘70 con il suo migliore amico Hassan. Un evento drammatico deteriora irrimediabilmente il legame tra i due, che si spezzerà completamente quando Amir lascerà l’Afghanistan dopo l’invasione sovietica. Molti anni dopo Amir torna nella sua terra devastata dal regime talebano per confrontarsi con il suo passato.
CITAZIONE: “Non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.”
PERCHÉ LO CONSIGLIO: perché dimostra come per ritrovare se stessi a volte si debba tornare nel passato e nei luoghi che ci hanno segnato. È un viaggio nell’identità e nella coscienza per ricordare e ricostruirsi.

CONFESSO CHE HO VISSUTO di Pablo Neruda

DESCRIZIONE: È l’autobiografia postuma di Neruda, composta da frammenti, memorie, pensieri, poesie e ricordi. Un viaggio nella sua vita fatta di mille partenze e mille ritorni nella sua terra del cuore: il Cile.
CITAZIONE: “Sono tornato tante volte. Ma nessuno torna del tutto. Il ritorno è una forma del sogno.”
PERCHÉ LO CONSIGLIO: Neruda ritorna sempre nella sua terra e quando non può più farlo a causa dell’esilio lo fa comunque attraverso le parole e la memoria. La poesia diventa così un mezzo di ritorno, non fisico ma eterno, a ciò che il poeta ha amato.

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