Prosegue la diatriba: per YSL Mondo Young Thug “è stato il primo a parlare”

Young Thug è ora accusato anche da un suo vecchio strenuo sostenitore
Nonostante sia finito da un pezzo, il processo YSL RICO continua a generare tensioni e allineamenti. Questa volta a intervenire è stato YSL Mondo, uno dei membri storici del collettivo di Atlanta, che in passato si era schierato con decisione contro chiunque venisse accusato di collaborare con la giustizia a scapito di Young Thug.
Negli ultimi mesi, però, la sua posizione sembra essere cambiata. In un video diffuso su Instagram e ripreso da Traps ’N Trunks e DJ Akademiks, Mondo ha puntato il dito proprio contro Thug, sostenendo che sia stato lui il primo a “parlare” con le autorità.
Secondo Mondo, il riferimento è a un presunto interrogatorio trapelato, in cui Thug avrebbe fatto il nome di Peewee Roscoe in relazione alla sparatoria contro l’autobus di Lil Wayne nel 2015. Per Mondo, quello è stato il vero inizio della catena di eventi che ha portato al maxi-processo RICO.
«Non ho risparmiato nessuno, né Gunna né Lil Woody», ha dichiarato Mondo. «Ero pronto a criticare chiunque. Ma se guardiamo bene la cronologia, la sparatoria al bus di Wayne è avvenuta prima dell’omicidio di Nut, prima ancora che qualcuno parlasse di RICO. E allora diciamolo chiaramente: il primo a fare nomi sei stato tu».
Mondo non si è fermato qui, sottolineando come la narrativa che attribuisce a Woody l’avvio del procedimento RICO sia, a suo avviso, una falsificazione: «È troppo comodo dare tutta la colpa a Woody. Ma tu eri già in contatto con la polizia, eri già a fare dichiarazioni. Non puoi presentarti come vittima di delazioni quando sei stato il primo a farlo».
Potrebbe interessarti anche “Rat”: Young Thug insulta Kid Cudi ma poi cancella il post
Con toni duri, Mondo ha accusato Thug di aver alimentato la crisi che oggi travolge la YSL: «Parli di topi, ma eri già un topo tu. Non sei solo il primo a parlare, sei quello che ha aperto la strada. Così hai messo in pericolo e rovinato la vita a molte persone».
Queste parole rischiano di avere un forte impatto sulla percezione del processo, alimentando ulteriormente il dibattito pubblico. L’immagine di Young Thug, già segnata dal lungo periodo in carcere e dalle accuse federali, si trova ora sotto un ulteriore attacco proveniente dall’interno del suo stesso giro.