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Karlovy Vary: dove l'acqua diventa romanzo

Partire da Praga verso Karlovy Vary è già l’incipit di un romanzo Ottocentesco. La strada si snoda verso ovest, attraversando colline fitte di boschi che i cechi chiamano Selva Boema. È un paesaggio che cambia lentamente: dal profilo elegante della capitale si passa a vallate più morbide, dove i villaggi sembrano usciti da un acquerello. Dopo circa due ore di viaggio, ecco Karlovy Vary, adagiata come una miniatura colorata lungo il fiume Teplá, con le sue facciate pastello e i colonnati che richiamano subito un’epoca mondana e aristocratica

25 agosto 2025di Lidia Gattini

L’acqua che cura e racconta

Fondata, secondo la leggenda, dall’imperatore Carlo IV nel XIV secolo, Karlovy Vary è diventata il centro di una tradizione termale che ha segnato l’identità della Boemia. Qui l’acqua sgorga da più di una decina di sorgenti minerali, bollente e densa di sostanze che la rendono unica (certo bisogna superare il leggero aroma di zolfo). Si beve – sì, come fosse un rimedio naturale – in piccoli bicchieri di porcellana con beccuccio, che i visitatori portano con sé durante le passeggiate sotto i colonnati. Ma non è solo un rito pittoresco: fin dall’Ottocento i medici prescrivevano cure precise, indicando quale sorgente scegliere per il fegato, lo stomaco o la circolazione. Karlovy Vary era una clinica a cielo aperto, frequentata da scrittori, compositori, zar e nobili europei. Goethe vi si innamorò, Beethoven vi trovò ispirazione, e Pietro il Grande la trasformò in un luogo di prestigio anche per le élite russe.

Il bagno fra le architetture brutaliste

Se bere l’acqua è un rituale che richiama al passato, immergersi in essa è un piacere di oggi; ma non vi aspettate strutture come quelle termali italiane, decisamente più glamour e più attrezzate. Gli hotel termali di Karlovy Vary – come il celebre Hotel Thermal, che ospita anche il Festival del cinema – offrono piscine e bagni minerali dove l’esperienza si fa sensoriale. Non si tratta solo di relax, ma di una tradizione che unisce benessere e mondanità: entrare in un’ampia piscina fumante, circondati dall’architettura brutalista del Thermal da cui si gode la vista sulla città antica significa vivere in prima persona ciò che ha reso celebre la città.

E non è solo Karlovy Vary. In Repubblica Ceca esiste un vero e proprio “triangolo termale”, riconosciuto dall’UNESCO: Mariánské Lázně, con i suoi giardini e fontane musicali, Františkovy Lázně, più raccolta e intima, e naturalmente Karlovy Vary. Ognuna ha un carattere diverso, ma tutte condividono la stessa cultura dell’acqua, dove le terme non sono una parentesi turistica, ma parte della vita quotidiana.

La città come salotto d’Europa

Passeggiare per Karlovy Vary è come sfogliare un album di memorie d’Europa; le foto d’epoca in cui si vedono folle di dame e cavalieri sono esposte in una sala accanto alla sorgente, Hot Spring Colonnade, in pieno centro. I colonnati in stile neorinascimentale e liberty sono punteggiati da fonti, ognuna con un nome e una temperatura precisa. Le facciate eleganti degli hotel storici si specchiano nel fiume, mentre boutique, caffè e pasticcerie mantengono viva quell’atmosfera da Belle Époque. E poi ci sono le specialità locali: le cialde di Karlovy Vary, sottili e croccanti, e il liquore Becherovka, chiamato non a caso “la tredicesima sorgente”.

Ma Karlovy Vary non vive solo di passato. Ogni estate, la città si accende con il Festival Internazionale del Cinema, uno dei più importanti in Europa. Il tappeto rosso, le star internazionali e le proiezioni si alternano alle cure termali e alle passeggiate, trasformando la città in un palcoscenico che unisce benessere e cultura.
 

C’è qualcosa di ipnotico nell’idea che da secoli l’acqua sgorghi senza sosta da queste profondità, portando con sé minerali e storie. Forse è per questo che Karlovy Vary non si visita soltanto: si vive. Si beve lentamente l’acqua bollente, si ascoltano le storie sugli antichi ospiti, si passeggia sotto i colonnati e poi ci si concede un bagno caldo, lasciandosi avvolgere da una tradizione che resiste al tempo. Karlovy Vary è più di una città termale: è la sintesi di un’Europa che ha sempre cercato nelle sue acque non solo la guarigione, ma anche l’incontro, la mondanità, persino la poesia.

 

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