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Processo Diddy: deliberazione interrotta perché un giurato “non segue le istruzioni”

01 luglio 2025di Redazione

I giurati hanno inviato un messaggio al giudice per chiarire come deliberare sul caso Diddy

Photo Credits : John Mathew Smith & www.celebrity-photos.com

Il processo a Diddy è entrato nella sua ultima fase, la deliberazione della giuria. Eppure il meccanismo della giustizia si è già interrotto: ieri infatti i giurati hanno mandato un messaggio al giudice relativo al comportamento di un giurato.

Secondo TMZ, circa due ore dopo l’inizio delle deliberazioni il giudice Arun Subramanian ha ricevuto un biglietto dalla giuria: “Abbiamo un giurato, il Giurato 25, che riteniamo non riesca a seguire le istruzioni di vostro onore”, recitava il messaggio. La giuria ha chiesto un incontro con Subramanian per discutere della questione. Tuttavia, non è chiaro quale fosse il problema, né se la presunta confusione del giurato in questione possa danneggiare o favorire il verdetto di Diddy. Secondo quanto riferisce TMZ, il Giurato 25 è un uomo gay di 51 anni con un dottorato in biologia molecolare e un background in scienze veterinarie.

In risposta alle perplessità dei giurati, il leader della difesa Marc Agnifilo ha invitato il gruppo a pazientare, dal momento che il processo di deliberazione era appena cominciato. I procuratori invece hanno ribadito come sia fondamentale che i giurati non includano “alcuna informazione su ciò che accade all’interno della stanza della giuria”. Alla fine Subramanian li ha invitati a discutere una risposta definitiva da inviare. Mezz’ora dopo il giudice ha inviato un nuovo messaggio alla giuria sottolineando il dovere e l’obbligo dei giurati di seguire le sue istruzioni sulla legge, ordinando di riprendere la deliberazione.

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Questo episodio suggerisce come all’interno della giuria potrebbe esserci un forte disaccordo nei confronti del giudizio verso Diddy, almeno su un capo di imputazione. La deliberazione potrebbe durare anche qualche settimana, ma se i giurati non riescono a raggiungere l’unanimità, il giudice può stabilire una cosiddetta “Allen charge” (o dynamite charge), cioè incoraggiarli a riconsiderare le proprie posizioni per trovare un accordo. Se dopo ulteriori tentativi restano ancora divisi, il processo può finire con un hung jury (giuria “impiccata”) e il giudice dichiara il mistrial (processo nullo). In quel caso l’accusa può scegliere se ripetere il processo o ritirare i capi d’accusa.

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