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Il processo a Diddy è ufficialmente iniziato: in corso la selezione della giuria

06 maggio 2025di Redazione

Diddy

Photo Credits: Shamsuddin Muhammad from Fort Hood, TX, USA

Il Diddy gate è ufficialmente cominciato. Ieri, lunedì 5 maggio 2025, è iniziato il processo di selezione della giuria per quello che si preannuncia essere uno dei processi penali più seguiti degli ultimi decenni: in palio non c’è solo la libertà di un discografico milionario, ma la reputazione dell’intera industria musicale.

Quello a Diddy è un processo di particolare interesse pubblico, come dimostra la lunga coda formatasi davanti al tribunale. A causa della rilevanza pubblica e della conseguente copertura mediatica, per la difesa la selezione della giuria rappresenta un momento particolarmente delicato vista la facilità con cui i giurati potrebbero essere influenzati da pregiudizi esterni.

A differenza di quanto accaduto al processo di O.J. Simpson, per quello di Diddy non è previsto l’isolamento della giuria: i membri potranno infatti tornare a casa ogni giorno dopo l’udienza invece di dover alloggiare in albergo. Tuttavia  è stato loro ordinato di evitare “ogni copertura mediatica e di non accedere a Internet o ai social media in merito a questo caso, per nessun motivo”, né di discuterne con chicchessia. La selezione della giuria continuerà per tutta la settimana, dopodiché lunedì prossimo (12 maggio) inizieranno le dichiarazioni di apertura del processo.

Secondo quanto riportato da TMZ, ai potenziali giurati è stato sottoposto un questionario atto a verificare l’imparzialità (per quanto possibile) di ciascuno. Una domanda riguardava le accuse specifiche rivolte a Diddy: “Le accuse in questo caso riguardano presunti reati di rapimento, incendio doloso, corruzione di un testimone, ostruzione della giustizia, spaccio di droga, lavoro forzato, traffico sessuale e trasporto a fini di prostituzione. C’è qualcosa nella natura di queste accuse che potrebbe rendere difficile per lei essere equo/a e imparziale?”.

Si è fatto anche riferimento ai contenuti multimediali che saranno esposti come prove, compreso il famigerato video dell’aggressione di Diddy ai danni di Cassie Ventura: “Potrebbero essere presentate prove sotto forma di video e fotografie esplicite, inclusi video di violenza fisica, in relazione a questo caso. C’è qualcosa nella natura di queste prove che potrebbe rendere difficile per lei essere equo/a e imparziale?”

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Attualmente la squadra legale di Diddy è composta da ben otto avvocati, tra cui Marc Agnifilo e Brian Steel, con i quali si è presentato nel suo primo giorno in aula. Per quanto riguarda il diretto interessato, Diddy si trova in carcere a Brooklyn dal suo arresto avvenuto lo scorso settembre, quando le autorità lo hanno incriminato con accuse di traffico sessuale e racket. All’epoca si è dichiarato non colpevole e da allora ha sempre sostenuto la propria innocenza.

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