Scuola

Province svuotate, in Italia 2600 scuole chiuse in un decennio

A chiudere sono soprattutto le scuole dell’infanzia e della primaria, con due terzi solo al Sud

29 maggio 2023di Tommaso Di Pierro

Dati in una mano e considerazioni amare nell'altra: in Italia nell'ultimo decennio sono state chiuse più di 2600 scuole e nei prossimi 5 anni altri 1200 istituti finiranno per fare la stessa fine. Lo rivela una ricerca eseguita dalla rivista Tuttoscuola sui dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, delineando uno scenario alquanto preoccupante dell'istruzione italiana.

Il dramma delle scuole chiuse e della denatalità dilagante

A chiudere i battenti sono principalmente le scuole dell’infanzia e della primaria: 1756 scuole destinate all'istruzione iniziale (3-6 anni) e 865 elementari (6-11 anni). Un problema che ha riguardato specialmente il Sud: due terzi degli istituti chiusi - oltre 1.700 - erano collocati nel Meridione e nelle Isole. Il 15% nel Nord-Ovest (-382), il 10% nel Nord-est (-245) e l'11% al Centro (-289). In dieci anni sono state chiuse tre scuole dell'infanzia in Piemonte e ottantotto in Calabria. Le province più svuotate sono, nell'ordine, Cosenza, Reggio Calabria e Salerno. A chiudere sono in larga parte scuole dell’infanzia private, ma anche le scuole statali hanno avuto un brusco calo: negli ultimi dieci anni, riporta Tuttoscuola, lo Stato ha chiuso ben 1.176 scuole (450 dell’infanzia e 726 primarie), in tutte le Regioni (ma quasi il 70% al Sud e nelle Isole).

Le radici del problema sono da rintracciare anche, e soprattutto, nel crescente fenomeno della denatalità nel nostro paese, che l'anno scorso è arrivata ai minimi storici. Nel 2022 infatti i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. In aggiunta, secondo le stime dello stesso ministro Valditara, fra dieci anni dai 7,4 milioni di studenti del 2021 si scenderà a poco più di sei milioni, al ritmo di 110-120.000 ragazzi in meno ogni anno, coinvolgendo per altro anche scuole medie e superiori.

"Un Paese - dichiara Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola - che deve chiudere le proprie scuole, non una qui e lì, ma migliaia in maniera sistematica nell’arco di un decennio, quale futuro ha? La chiusura di una scuola è una misura estrema, e assume anche un significato simbolico. Non si tratta solo di meno alunni nelle aule, o di ridurre il numero di classi. Sbarrare per sempre il portone di una scuola, con le aule colorate, la palestra e le altre strutture, nelle quali non entreranno più alunni schiamazzanti né insegnanti, né bidelli, è molto di più: significa spegnere una comunità". "La crisi demografica - commenta ancora Vinciguerrra - sta mordendo la carne viva della scuola e della società, ne sta minando l’impianto organizzativo. Con minore possibilità di scelta e minore prossimità di servizi per le famiglie, peraltro sempre meno numerose. Ecco perché il dato di circa quattromila scuole chiuse sul territorio nazionale tra il 2015 e il 2030, già in larga parte consuntivato, si può considerare drammatico”.

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