Scuola

Disorientamento negli atenei

Agli studenti universitari adesso servono i fatti

03 settembre 2020di Laura Marta Di Gangi

Nel corso di questi mesi così critici si è parlato molto di ripartenza, sia in campo lavorativo che scolastico, ma ben poco del mondo universitario. Svariate sono state le proposte del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi: dalla riduzione delle tasse, alle lauree in presenza con pochi presenti, fino alla possibilità di fornire i dispositivi agli studenti. Ma dopo sei lunghi mesi di chiusura degli istituti a causa del Coronavirus, cosa effettivamente è stato attuato per far sì che anche gli studenti universitari possano usufruire di un servizio che hanno pagato e che continuano a pagare?

Manfredi ha fatto presente che ci sarà una riapertura delle università in maniera mista, il che significa che ci sarà la possibilità di seguire sia le lezioni in aula che in modalità online.

Per quanto riguarda la prima ipotesi, le aule potranno essere riempite fino al 50% della capienza e i ragazzi dovranno prenotare il posto tramite un’apposita app, presentarsi in aula muniti di mascherina e lì troveranno segnati i posti in cui si potranno accomodare. Tutte le aule saranno frequentemente sanificate, dotate di gel igienizzante e con un ricambio d’aria. Agli studenti non verrà misurata la temperatura, ma confidando nel loro buonsenso, si chiede di rimanere a casa in presenza di sintomi influenzali e di farlo presente all’ateneo. Per chi dovrà, invece, seguire le lezioni online, saranno garantite dirette streaming così da poter permettere a tutti di seguire e garantire un servizio di qualità.

Altro tema delicato, che non è ancora del tutto chiaro agli universitari, riguarda il pagamento delle tasse. Il Ministro, nei mesi passati, ha affermato che ci sarebbe stata una riduzione nelle imposte e che sarebbero state stanziate più borse di studio così da evitare che ci potessero essere meno iscritti alle università; inoltre ha proposto una serie di incentivi che potessero abbattere il divario digitale.

Ogni università si è mossa in maniera diversa. Stando a quanto dichiarato a luglio 2020, l’Università La Sapienza di Roma, ad esempio, ha adottato una serie di agevolazioni per svariate classi di reddito o per studenti meritevoli che possano favorire le famiglie che hanno subito maggiormente la crisi causata dalla pandemia. Agevolazioni che però non sono state riscontrate in tutte le università d’Italia.

Vista l’attenzione del Ministro di garantire le lezioni anche a chi non ha avuto la possibilità di spostarsi dalla propria regione, ecco che si dà avvio ad un altro fenomeno che ha portato in crisi il settore immobiliare. Stando ad una statistica fatta da immobiliare.it è aumentata più del 149% la disponibilità di camere in affitto, soprattutto in città come Milano, Bologna o Roma. Tutto ciò ha di conseguenza fatto sì che ci sia una diminuzione nel rincaro dei prezzi. Anzi in alcune città si è registrata un’oscillazione in negativo rispetto al 2019. A conferma di quanto detto, anche Il Sole 24 Ore ha proposto una ricerca secondo la quale, negli ultimi vent’ anni, una grande città come Milano ha guadagnato circa 100 mila residenti, che però a causa della pandemia hanno dovuto fare rientro nella propria regione.

Il mondo universitario è ancora in attesa di un discorso del Ministro che dica chiaramente quelli che sono stati i provvedimenti presi per aiutare questa fascia di studenti, che - se pur adulti - hanno lo stesso diritto allo studio dei più piccoli.

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